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 pagina visitata 1118 volte dal 03/12/2009  
Geospatial Web  

Il recente sviluppo e successo di applicazioni Web (e.g. Google Earth, Nasa WorldWind) che mettono a disposizione in modo interattivo una mappatura del territorio sotto forma di immagini georeferenziate, costituisce de facto l’infrastruttura per un Web 2.0 geospaziale. A partire dal 2005 infatti, data di release della Application Programming Interface (API) di Google Maps, il Web ha avuto sempre più una connotazione geospaziale, dettata dal crescente interesse degli utenti nell’ utilizzare e condividere informazioni di tipo geografico, spesso nella forma di immagini o mappe .  Le potenzialità fornite dai geo-servizi web, e la crescente attenzione degli utenti verso queste tematiche, hanno spinto le Istituzioni a  confrontarsi con questa nuova tecnologia per migliorare i servizi agli utenti, come ad esempio lo studio e la gestione dei rischi ambientali  o l’amministrazione del territorio.

Il progetto Iris del Comune di Venezia  mostra con chiarezza come i principi del Web 2.0 possano integrarsi con i servizi geografici. Il portale, sviluppato e amministrato da Venis S.P.A., permette agli utenti di segnalare disservizi del territorio all’ Amministrazione, georeferenziando il problema riscontrato a partire dalla mappa del territorio (fornita dalla API Microsoft Virtual Earth); la procedura prevede infine un rapido riscontro (ed eventuale soluzione) del  problema. La visibilità pubblica delle segnalazioni georeferenziate  implicitamente determina la  generazione di una mappa del territorio che rappresenta la visione degli utenti del territorio stesso;  tale mappa è semanticamente più ricca di una mappa del territorio dove i layer hanno natura statistica e rappresenta il valore aggiunto della partecipazione dell’utente. Tale valore, potrebbe potenzialmente essere ri-utilizzato dall’Amministrazione stessa dando vita ad una vera forma di e-government basato sui principi del Web 2.0.

Un ulteriore esempio di integrazione tra l’Amministrazione, le nuove tecnologie e paradigmi per l’informazione del Territorio, e la partecipazione degli utenti,  si trova nel progetto GlocalMap sviluppato in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006.  Il progetto combina elementi proprio del social networking con l’informazione georeferita. Strumenti di geotagging consentono di recepire contributi localizzati geograficamente provenienti da communities di utenti che condividono finalità o obiettivi su determinati aspetti del territorio di riferimento. La mappa della città (di Torino) viene quindi tracciata (geotagging) dai percorsi dei suoi abitanti, che vengono espressi quotidianamente e costantemente inventati da una geografia umana in progress.  Il geotagging si pone dunque come strumento fondamentale nell’attivazione di meccanismi di ascolto e partecipazione associati a processi decisionali.

Bibliografia