Ricerca "Dati da sensori" - Silvia dalla Costa - Contributi dai tutor
17/11/2006 - ing. Sergio Samarelli (tutor scientifico)
Verifica avanzamento ricerca "Integrazione , trattamento e distribuzione dei dati
territorio-ambiente acquisiti da sensori a bordo di piattaforme satellitari, aeree,
terrestri, veicolari e marine", tra l'assegnista Silvia dalla Costa e l'ing. Sergio
Samarelli- IUAV Planetek Italia Il colloquio ha analizzato i report e soprattutto
la base dati "DB Sensori" finora realizzata da Silvia dalla Costa.
1)
Analisi del database: le caratteristiche tecniche individuate (attributi) e la struttura
del database: il grado di dettaglio, soprattutto riguardante le caratteristiche
tecniche è sufficiente e la banca dati abbastanza consolidata, si tratterà di lavorare
in termini di pubblicazione su web, in modo da far emergere solo i dati e le informazioni
presenti o che interessano (per esempio se per un sensore non sono compilato tutti
i campi, i campi non compilati non verranno visualizzati).
2) Analisi
del database, il problema della descrizione dei costi: si ribadisce il suggerimento
del prof. Sylos (IUAV e Planetek Italia), di individuare anche il costo per pixel,
oltre a quello per km quadrato, come parametro di verifica tra sensori (seppur diversi
per caratteristiche tecniche e quindi in termini di risultati ottenibili). Va bene
anche il fatto di avere i siti dei diversi distributori dove sarà possibile chiedere
preventivi o scaricare il listino prezzi dei diversi prodotti
3) Analisi
del database, il problema della descrizione dei contenuti e delle applicazioni.
Il vocabolario GEMET:
- rimane critica la parte di descrizione delle applicazioni
e dei contenuti. Innanzitutto è necessario testare il sistema GEMET e le note per
verificare se la ricerca per parole chiave o temi è efficace.
- E' soprattutto
necessario analizzare il grado di rispondenza del sensore ad una determinata applicazione
o capire se per quel sensore si è a conoscenza di tutte le applicazioni, di tutti
i risultati ottenuti/ottenibili. Rimane una criticità sapere se:
- applicazione trovata sul sito web del sensore o della piattaforma è una
applicazione consolidata?
- sono state elencate tutte le possibili
applicazioni per quel sensore? Non è affatto semplice rispondere a queste domande.
Si dovrebbe innanzitutto collegare il sensore alle pubblicazioni scientifiche inerenti
l'applicazione sviluppata. E questo risulta un lavoro immane. Si potrebbe proporre
il popolamento della relazione sensore/pubblicazione scientifica con l'invito su
web alla comunità scientifica stessa. Ma rimane il fatto che se un sito non è già
molto ricco di informazioni (compilato con almeno 4/5mila articoli...) nessuno lo
cerca e nessuno individua la convenienza a popolarlo anche con i propri dati. Si
potrebbe iniziare a inserire i dati relativi ai sensori/applicazioni descritti negli
articoli ASITA, per esempio o proporre un tema di tesi. Una operazione più semplice
è invece quella di dare una sorta di voto al tipo di informazione sull'applicazione,
ovvero dire il grado di maturità del sensore rispetto all'applicazione, del tipo:
- prototipale
- ricerca
- routine
- consolidata
Silvia dalla Costa sottolinea che il lavoro non è, o non è soltanto, orientato alla
comunità scientifica, ma a quanti si occupano di governo e pianificazione del territorio.
Non va dimenticato il senso della ricerca integrata, oltre che gli obiettivi di
questa stessa ricerca, che sono orientati a progettare e realizzare un sistema di
incontro (database + web) tra domanda e offerta di informazione rivolto a chi si
occupa di ambiente e territorio a diversi livelli e con diverse competenze.
Samarelli sottolinea il fatto che una P.A. non si metterà mai a cercare i sensori
per costruire la carta dell'uso del suolo (Spot, Landsat, Ikonos...) ma si rivolgerà
a una ditta e ad un consulente per individuare la miglior strada e farsi preparare
il prodotto (possibilmente finito). Sdc ribadisce che il grado di informazioni è
diverso, ma rimane utile essere a conoscenza di quanto è reperibile in termini di
sensori e giacimenti informativi per rispondere/risolvere una o più domande informative,
si tratta di un problema di sensibilizzazione, di maturità consapevolezza all'uso.
Samarelli propone quindi un ulteriore grado di ricerca orientato proprio a quanti
governano il territorio: in base ad un panel di applicazioni verificare quali sensori
mi servono e sono disponibili anche per più di una applicazione, si tratta di un
ragionamento di convenienza economica soprattutto. E' possibile individuare uno
strumento meno specifico per una applicazione ma efficace per più applicazioni.
Si tratta di progettare, sempre in termini di query una domanda informativa multipla
(per più applicazioni) (il minimo comune multiplo dei sensori).
4) Analisi
del database, relazione con db giacimenti e i prodotti ottenibili Non è pensabile
di descrivere tutti i prodotti ottenibili dai diversi sensori, ma è possibile, almeno
per quelli più usati e consolidati individuare i prodotti più conosciuti o utilizzati,
anche relazionandosi al db giacimenti, che li descrive in termini di archivi informativi
(l'esempio lampante e la Corine Land Cover)
Si consegna all'ing. Samarelli
l'ultima versione del DB Sensori e si stabilisce la data del prossimo colloquio
a fine mese (novembre 2006).