TEMA: RIASSETTO DELLE ISTITUZIONI
Organi cartografici
dello stato, istituzioni pubbliche centrali e periferiche per l'informazione territoriale-ambientale.
Riassetto delle competenze e rapporti con il mercato.
ASSEGNISTA
Antonella Sau
DOCENTI DI RIFERIMENTO
Di Prinzio, Bianchin, Dugato,
docenti del gruppo "Filiera Sit"
Tutor interno: prof. Marco Dugato
Scenario di RiferimentoIl panorama dei soggetti pubblici
aventi competenza istituzionale in materia di produzione di informazione territoriale
ed ambientale nell'attuale ordinamento si presenta come fortemente composito, disarticolato,
e conseguentemente impreparato ad integrarsi con l'offerta del mercato, sia nel
settore dei dati che in quello della cartografia, perché da un lato la vasta gamma
di sensori oggi esistenti offre enormi possibilità di lettura e comprensione sistematica
dei fenomeni territoriali ed ambientali, e dall'altro le nuove tecnologie sono ormai
profondamente integrate e costituiscono un sistema organico di risorse imperniate
sull'informazione georeferenziate
In altri termini, cinque organi cartografici
dello Stato (Istituto Geografico Militare, Catasto, Apat, CIGA, Istituto Idrografico
della Marina), alcuni Ministeri (Ambiente, Ministero per la Riforma e l'Innovazione
della pubblic amministrazione- Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie, Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti), le regioni e soprattutto diversi enti locali
territoriali, hanno oggi competenze e responsabilità istituzionali nella produzione
di informazioni territoriali ed ambientali.
Di fatto una pluralità
di soggetti pubblici con un insieme di competenze e responsabilità attualmente prive
di coordinamento e coerenza reciproca, in una condizione di oggettivo declino rispetto
a rilevanti tradizioni scientifiche, culturali, organizzative e produttive, peraltro
penalizzati da derive spesso autoreferenziali .
Privi, in altri termini, di capacità
di analisi ed interpretazione delle crescenti domande che sullo stato e sui trend
dei fenomeni territorio-ambiente pongono il mercato, così come il sistema dei soggetti
pubblici, e quanti con forme diverse
si occupano o hanno responsabilità nel governo
o nella gestione del territorio.
Senza trascurare, inoltre, che il quadro complessivo
che si è sommariamente cercato di tratteggiare, si pone in forte contrasto con quanto
il legislatore nazionale ha prodotto in forme innovative, negli anni recenti, in
tema di istituzioni, norme e strumenti per la gestione del territorio-ambiente, contesto normativo che introduce
in modi del tutto espliciti e articolati l'integrazione di quadri di conoscenza
specifici nei processi decisionali in materia di governo del territorio.
Elementi salientiObiettivo della ricerca è quindi, in primis, quello di analizzare il quadro di coerenza ed incoerenza nel profilo, nelle missioni e nelle pratiche delle istituzioni pubbliche cui sono
attribuite, a vari livelli, funzioni specifiche nella conoscenza del territorio,
al fine di mappare la natura e le ragioni della crisi/declino
delle diverse realtà istituzionali presenti in questo settore, ricostruendo e sistematizzando il dibattito sul tema del necessario riassetto delle competenze pubbliche e del rapporto di queste con i diversi soggetti presenti nel mercato
dell'informazione geografica, con la finalità generale, da un lato, di contribuire al rilancio
culturale e scientifico del dibattito su un tema di grande rilevanza per la gestione
del territorio nel nostro Paese, che in altre realtà europee ha raggiunto e consolidato
rilevanti risultati, e
a fronte di importanti Direttive UE che imprimono forti sollecitazioni
alla ridefinizione e al riassetto delle strutture informative a livello dei venticinque
stati membri (cfr. Direttiva Inspire), e con l'intento specifico, dall'altro, di favorire un
effettivo incontro tra la "domanda informativa" in materia territorio-ambiente espresse
dal mercato pubblico (come da quello privato) e la corrispondente "offerta" sul
piano istituzionale.
Sotto questo profilo, se a conclusione logica del percorso
normativo ed istituzionale di coordinamento ed armonizzazione delle politiche relative
alla circolazione dei dati territoriali di comune interesse, che siano in grado
di coprire l'intero territorio nazionale, il nostro legislatore si è espressamente
occupato di "database territoriali", con il recente Codice dell'Amministrazione
Digitale (d. lgs. 7 marzo 2005, n. 82, come modificato dal d. lgs. 4 aprile 2006,
n. 159), che difatti all'articolo 60 introduce la nozione di base di dati di interesse
nazionale, definendola come "l'insieme delle informazioni raccolte e gestite digitalmente
dalle pubbliche amministrazioni, omogenee per tipologia e contenuto e la cui conoscenza
è utilizzabile dalle pubbliche amministrazioni per l'esercizio delle proprie funzioni
e nel rispetto delle competenze e delle normative vigenti", il problema concreto
(destinato a diventare sempre più attuale) che attualmente si pone alle amministrazioni
pubbliche è invece quello dell'utilizzo integrato di più banche dati, diversamente
acquisite, per l'esercizio delle funzioni cui le stesse sono titolari e soprattutto
ai fini dello svolgimento di politiche integrate di governo/gestione del territorio.
Temi aperti e criticità
La soluzione del problema della
circolazione delle informazioni territoriali ed ambientali, nodo centrale della
ricerca in esame, rende ipotizzabile da un lato la configurazione di un'Agenzia
nazionale, strutturata in Agenzie regionali, incaricata del difficile compito della
realizzazione di un sistema integrato di raccolta, elaborazione e diffusione delle
informazioni de qua, che si avvalga dei contributi offerti dalle nuove tecnologie,
senza trascurare l'eventualità di un'esternalizzazione nell'esercizio concreto delle
singole funzioni di cui essa è titolare.
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